Una delle allegorie più complete della Tradizione Occidentale legata alla Magia Sessuale, è sicuramente il quindicesimo Arcano Maggiore dei Tarocchi realizzati dall'occultista francese Oswald Wirth, discepolo di Eliphas Levi, che reinterpretò i Tarocchi in relazione alla Cabala. L'Arcano in questione è il Diavolo raffigurato in veste di Baphomet, quindi un essere androgino che incorpora in se i quattro elementi: le zampe nere rappresentano la Terra e gli Spiriti della Terra, le scaglie verdi sui fianchi alludono all'Acqua, le ali azzurre all'Aria e la testa al Fuoco; il braccio destro è puntato verso la terra e stringe una torcia accesa, è scritta la parola SOLVE; il braccio sinistro è puntato verso l'alto e sorregge il Lingam, simbolo dell'unione tra i due sessi, si legge la parola COAGULA; infine al suo altare sono incatenati due Demoni, uno di sesso maschile ed uno femminile.
L'uomo possiede più di una natura e secondo la tradizione ermetica in esso convivono tre corpi, ciascuno dei quali agisce su un piano differente: il corpo fisico, lo spirito e l'anima. In ciascuno di questi tre mondi, l'atto sessuale può avere effetti particolari anche se non determina cambiamenti diretti sul piano fisico; essendo i diversi mondi correlati tra loro, agendo in un certo modo su uno di essi, è possibile incanalare correnti di energia i cui effetti avranno una conseguenza anche sul piano fisico. Questa tradizione tenuta in sonno per secoli, venne riportata in occidente grazie soprattutto all'opera di Aleister Crowley, in seguito ai suoi viaggi in oriente ed ai suoi contatti con sapienti della tradizione tantrica.
Una delle poche organizzazioni operante in occidente all'inizio del secolo ed in possesso dei segreti e delle tecniche della Magia Sessuale, era l'Ordo Templi Orientis, con a capo nel 1912 l'occultista tedesco Theodor Reuss. Nello stesso periodo Crowley aveva per suo conto scoperto tali pratiche e meditava di renderle pubbliche; dal viaggio condotto da Reuss per bloccare le intenzioni del Mago inglese nasce la loro collaborazione, completarono a vicenda le loro informazioni e Crowley riscrisse i rituali dell'O.T.O., pubblicando una serie di testi fondamentali per lo studio e la pratica della Magia Sessuale. La Magia è l'arte di provocare cambiamenti conformi alla volontà, nel rito magico sessuale ciò si compie grazie alla formula del "Solve et Coagula", formula sintetizzata nell'Arcano del quale abbiamo parlato sopra.
Tale formula permette di plasmare, agendo con la forza del pensiero adeguatamente attivato e purificato, un particolare simbolismo della Luce Astrale, cioè un piano superiore della realtà. L'immagine formulata in tal modo è un Eidolon, cioè il simbolo di una potenza sovrasensibile alla quale sono da attribuire varie virtù a seconda degli influssi astrali ai quali è soggetta; in tal senso è possibile caricare di forza i Talismani, agire sulle circostanze temporali, accrescere le capacità, la sapienza ed il fascino.
"Solve et Coagula"
Abbiamo già visto come il Diavolo dei Tarocchi di Wirth sintetizzi simbolicamente l'operazione magica sessuale, analizziamo adesso più da vicino questo Arcano rapportandolo con la scuola occidentale. L'Androgino è allo stesso tempo maschio e femmina, questo indica che per portare a termine l'opera è possibile seguire due vie distinte, una "maschile (secca, solare, attiva) e l'altra "femminile" (umida, lunare, passiva); la torcia indica che la parte Solve prevede l'accensione di un "fuoco" interiore, mentre il Lingam rivela che la chiave dell'Opera (il Coagula), si ottiene mediante la liberazione di una forza interiore ed istintiva, che allo stesso tempo si possiede e ci possiede, in altri termini la passione sessuale.
La parte Solve dell'Opera è la formazione sul piano astrale di una particolare figura simbolica carica di potenzialità magiche, la tecnica per accedere a questa parte non è difficile, richiede uno sviluppo del potere di concentrazione e forza di volontà; di più difficile accesso è invece la seconda parte dell'operazione, il Coagula, e su questo quindi dobbiamo soffermarci più a lungo. Espletato il Solve (che ogni persona di normale intelligenza e salute psichica è in grado di fare), avremo creato una Entità Astrale, il cosiddetto "Bocciolo di Rosa"; questo dovrà essere dinamizzato e legato magicamente alla nostra volontà. Questa operazione che così esposta sembra di facile raggiungimento, è in realtà estremamente difficoltosa per un neofita; è possibile usare metodi meno tradizionali della magia sessuale basati su operazioni psichiche o concentrazioni e contemplazioni di simboli. La maggiore difficoltà è data proprio dal fatto che la chiave del Coagula è rappresentata dall'evocazione all'interno della propria volontà, e questo volontà deve essere "accesa" con particolari pratiche meditative per venire a sua volta trasportata nel nucleo più profondo del nostro essere.
I metodi psichici permettono di praticare il Coagula soltanto dopo un lungo tirocinio ed una lunga serie di cerimoniali, a tale difficoltà è possibile ovviare seguendo proprio la magia sessuale in quanto la forza dinamizzante che serve a dinamizzare l'Entità Astrale, è quella stessa che sorge nel corso di un atto sessuale, privata delle sue caratteristiche passionali e carnali ed indirizzata alla dinamizzazione dell'immagine Astrale. In tal modo il legame tra l'Immagine ed il Mago, verrà stabilito mediante un atto fisico, un contatto diretto con i fluidi sessuali che verranno resi magici dal Rito e consumati come una sorta di Eucarestia. Rivediamo in pratica ed in sequenza le operazioni che abbiamo fino ad ora descritto ed analizzato: nella prima fase dell'operazione sessuale, il Mago completa la parte Solve della formula e plasma sul piano astrale un'Immagine con la simbologia più familiare ed attinenti allo scopo; con l'atto sessuale verrà evocata la Forza che sarà diretta verso l'Immagine ed alla sua manifestazione completa verso l'Eidolon, concentrando su di esso la propria attenzione ed invocandolo.
Cerchiamo quindi di concludere questa breve esposizione divulgativa sintetizzando le due tradizioni alla luce dei misteri iniziatici: per giungere ad uno scopo ben precisato usando le tecniche della Magia Sessuale occorre destare e usare la forza del sesso nella sua dimensione più profonda, andante di là delle semplici sensazioni e dagli stimoli carnali. Congiungendosi seguendo questi presupposti con una donna, nello sviluppo dell'orgasmo e nell'apice di esso è possibile determinare uno stato di " apertura " che rende possibili le azioni magiche. Presupposto fondamentale lasciarsi andare alla potenza del sesso svegliato durante l'orgasmo e proprio all'apice di questa esperienza innescare il " momento operativo", cioè il momento in cui l'uomo, da solo oppure in simbiosi con la donna che egli sta possedendo, usa immagini, lancia ordini, procede a proiezioni e ad evocazioni. Chi accetta la Magia Sessuale apprende il modo di esercitare le leggi del Volitismo, del Decretismo e del Posismo, aiutandosi con l'ausilio di mezzi materiali quali possono essere l'uso del corpo oppure l'atto sessuale in se stesso.
Ricordiamo infine, ed ognuno ne tragga la
propria interpretazione che tutti gli esseri viventi senza
eccezione alcuna, sono retti dal principio di due forze contrarie esercitanti la
propria attrazione l'una sull'altra, due forze una forza
positiva ed una negativa, che si ritrovano nel bene e nel male, nell'emissione e nella ricezione, nella vita e nella morte,
nell'uomo e nella donna (poli magnetici positivo l'uno e l'altro
negativo sul piano materiale, mentre sul piano sottile la donna è il polo
attivo, l'uomo il polo negativo).
Regardie - La "Messa dello Spirito Santo"
Per meglio comprendere quanto finora detto sulla Tradizione Occidentale riferita ai riti ed alla concezione di Magia Sessuale, riportiamo brevemente un estratto dal saggio "The Tree of Life" di Israel Regardie, segretario per un certo periodo di Crowley
"Questa tecnica si chiama "Messa dello Spirito Santo". Non ha l'eguale in Magia, perché racchiude tutte le forme note dell'operazione teurgica, e n rappresenta ne contempo la quintessenza e la sintesi. Tratta inoltre anche della Magia Talismanica. Grazie a questa tecnica, una forza spirituale viva viene trasmutata in una specifica sostanza telesmatica. E questo Telesma non è morto o inerte, come avviene nel cerimoniale consueto delle invocazioni talismaniche, ma è invece vivo e dinamico, e racchiude in sé il nucleo potenziale di ogni crescita e sviluppo......In questa tecnica è compreso il metodo alchemico riguardante la produzione dell'Oro Potabile, della Pietra Filosofale e dell'Elisir di Vita, cioè dell'Amrita o Rugiada d'Immortalità.........Tutte le operazioni alchemiche, secondo gli autori più attendibili, richiedono due strumenti essenziali: un recipiente circolare di cristallo, le cui proporzioni debbono essere tali da risultare in armonia con la quantità del contenuto, ossia la Cucurbita, e una fornace teosofica sigillata, ossia l'Athanor.......... L'Oro Filosofico è una sostanza pura, omogenea, una e indivisibile, dinamica e ricca di possibilità infinite; tuttavia, per produrlo, occorrono due sostanze diverse. Queste sono chiamate, il Serpente, o il Sangue del Leone Rosso, e le Lacrime, o il Glutine, dell'Aquila Bianca.......Queste due sostanze sono, in un certo senso, progenie del Leone e dell'Aquila. I due strumenti alchemici vanno considerati come i ricettacoli ed i generatori di questi due principi divini, simili a flussi fulminei di sangue, fuoco e forza. L'Athanor è la fonte o il veicolo del Serpente, mentre il Glutine viene ospitato dentro la Cucurbita. La fabbricazione dell'Oro Filosofale, o Rugiada d'Immortalità, consiste in un'operazione che si compie in fasi distinte. Attraverso una stimolazione di calore e di fuoco spirituale in direzione dell'Athanor, si verifica un trasferimento, cioè la salita del Serpente verso e dentro l Cucurbita, che esplica le funzioni di un alambicco. Le Nozze Chimiche, vale a dire l'unione dei due flussi nell'alambicco, provoca l'immediata trasformazione alchemica del Serpente e del Glutine. Ciò corona la parte Solve della formula alchemica generale Solve et Coagula.........Subito dopo la morte e corruzione del Serpente, sorge la Fenice splendida che, come un talismano, deve essere dinamizzata attraverso invocazioni ininterrotte del principio spirituale che presiede le operazioni n corso. La conclusione della Messa consiste nella consumazione degli elementi transustanziati (l'Amrita) o nell'unzione e consacrazione con essi di un talismano.........Secondo talune fonti autorevoli, dall'Invocazione preliminare, con l'infusione della forza negli elementi, all'atto della Comunione nel calice consacrato, non dovrebbe trascorrere meno di un'ora. A volte però è necessario un tempo più lungo, soprattutto se si desidera che la carica de talismano sia molto potente. Occorre evitare con cura ogni perdita inavvertita degli elementi. C'è un pericolo di un traboccamento della Cucurbita, e anche l'assimilazione o l'evaporazione degli elementi corrotti nello strumento è un incidente è un incidente da evitare..........Questa Messa è di straordinaria semplicità per quanto riguarda l'esecuzione, ma occorre un minimo di allenamento e di dimestichezza con la tecnica necessaria. Soprattutto, si richiede una volontà particolarmente forte e distaccata, che presuppone autodisciplina, ed una mente abituata a concentrarsi per lunghi periodi. Una particolarità di questa tecnica è che , se non si è bene accorti fin dall'inizio, è facile che il Mago perda il controllo degli strumenti alchemici, facendo così fallire l'operazione. Il pericolo più grande sta nel godimento di fronte agli aspetti puramente tecnici della Messa, a sfavore de lavoro magico vero e proprio.........Mentre la Messa è in pieno svolgimento e il fuoco dell'Athanor si intensifica, deve essere recitata, in modo udibile, un'intensa invocazione. La su forma migliore è quella di un Mantra in armonia con il tipo di operazione ed avente struttura ritmica. L'operazione nel suo insieme dovrà essere preceduta da una invocazione generale che legittimi. Così, mentre sul piano astrale procede l'opera di creazione, il mantra ritmico aiuterà a plasmare e vivificare lo stampo creato dalla volontà e dall'immaginazione, attirando in esso la forza spirituale desiderata. Poi, quando il Serpente si sarà trasferito nell'Athanor e sarà cominciata la sua commistione con il Glutine dell'Aquila Bianca, la Cucurbita diverrà il ricettacolo di una sostanza nuova, viva, dinamica, segnata in modo indelebile dalle invocazioni che ne hanno impregnato la potenzialità plastica con un irresistibile impulso nella direzione voluta."
Quello che abbiamo letto finora è riconducibile ad una dinamizzazione, sotto l'influsso di una forma-pensiero evocata in uno strato superiore dell'essere grazie a pratiche di concentrazione e contemplazione, dei fluidi sessuali maschili e femminili riversati nella vagina, vista come una sorta di calice mistico. I termine e le procedure saranno familiari ai praticanti e ci asterremo da entrare nei dettagli essendo questo un sito divulgativo e comunque pubblico; diremo invece che i fluidi così dinamizzati divengono una sorta di elisir dalle qualità prodigiose e la sua consumazione da parte del Mago permette alla volontà di trasformarsi in atti sicuramente efficaci. Questo rito ed altri che fanno parte della Magia Sessuale di tradizione Occidentale, è ricettacolo di vastissime potenzialità, dall'espansione della coscienza alla rivelazione dei segreti occulti, fino all'indirizzamento degli eventi a seconda del proprio volere. L'Amrita (il fluido dinamizzato) può essere usato anche per caricare di forza i talismani definiti per un determinato scopo.
La Dottrina Occidentale
L'intero
universo, tutti gli esseri viventi senza eccezione alcuna, sono retti dal
principio di due forze contrarie esercitanti l'una sull'altra una fatale
attrazione. Si può parlare, qui, di una forza positiva e di una forza negativa,
forze che si ritrovano nel bene e nel male, nell'emissione e nella ricezione,
nella vita e nella morte, nell'idea e nell'azione, nell'uomo e nella donna (poli
magnetici positivo l'uno e l'altro negativo sul piano materiale, mentre sul
piano sottile la donna è il polo attivo, l'uomo il polo negativo). La
scienza dei Misteri ci insegna che come nella natura il sesso del maschio attira
il sesso della femmina, del pari possiamo attirare la forza o la forma
desiderata creando ciò che ne rappresenta il negativo o l’opposto.Questo è
il principio basilare di ogni magia; nessuna legge gli è superiore. Esso ci
permette di compiere gli atti operativi in due modi: o intellettualmente, ossia
freddamente, senza passione, o sensualmente, ossia nell'amore.
Il
più grande miracolo della natura è la procreazione. Essa rappresenta la
concretizzazione di una energia scaturente dall'unione di due poli opposti: del
positivo col negativo. Ma nell’ unione sessuale dell'uomo con la donna il
contatto si stabilisce non solo sul piano fisico ma anche sul piano sottile o
mentale, perché, secondo il detto ermetico, « ciò che è in basso è come ciò
che è in alto ». Ora, mentre l'organo sessuale dell'uomo è polarizzato
positivamente e quello della donna è polarizzato negativamente, la testa
dell'uomo, organo delle manifestazioni intellettuali, è negativa in rapporto
alla testa della donna, che è positiva. Ciò spiega il fatto che l'uomo, pieno
di iniziativa per quanto riguarda le manifestazioni fisiche dell'amore, ha
bisogno dell'azione della donna, della sua emotività e della sua passione
mentale per salire, lungo la scala dell'unione, verso piani superiori. Nel caso
di una unione normale, tutti i sensi dell'uomo e della donna sono in giuoco
affinché l'immagine mentale possa fissarsi nelle condizioni migliori,
conformemente alla legge di induzione fra i poli mentali e fisici degli
individui di sesso diverso.
Questo
fenomeno, conosciuto da tempi antichissimi, sta alla base del mistero chiamato
« Mahi Kaligua », le cui leggi sono sostanzialmente le seguenti:
1)
La corrente mentale giunge al suo apice nel momento dell'orgasmo, sia nell'uomo
che nella donna; nell'uomo nel momento della
eiaculazione.
2)
In certe condizioni ben determinate ci si può servire di questa corrente per
influenzare le leggi nelle loro manifestazioni più lontane.
3)
Per induzione nella sfera materiale, si creano le cause degli effetti
desiderati.
4) I pensieri, le idee, le inclinazioni e le origini degli individui durante l'amplesso lasciano una loro impronta nella sfera astrale o sottile. Queste impronte non si palesano che in seguito e non sempre derivano dalle qualità ereditarie del singolo. Tuttavia esse agiscono sempre sui fatti e sugli atti nella sfera astrale o sottile.
Queste regole e principi se applicati nel modo giusto, possono fare realizzare fini che oltrepassano la soglia della normalità, dove l'operazione sessuale rappresenta il principale fulcro attivo; i fini per i quali si ricorre alle pratiche sessuali sono molteplici, tra questi ricordiamo:
1) La carica di di Pentacoli e Talismani
2) La rigenerazione della forza e dell'energia vitale e
il rafforzamento del potere magnetico.
3) La produzione di una influenza magnetica in vista
dell'assoggettamento della donna all'uomo o dell'uomo alla donna.
4) L'affinamento dei sensi e, in genere, delle facoltà
psichiche.
5) Il rafforzamento delle capacità cerebrali o
corporee.
6) La provocazione di visioni soprasensibili, spirituali
e sublimi.
7) La realizzazione di un progetto o di un preciso
desiderio dell'operatore, qualunque esso sia.
Esistono delle norme più o meno accettate volte a
ridurre la pericolosità di queste pratiche, le quali in stati alterati possono
produrre effetti negativi e difficilmente controllabili; queste norme possono
essere riassunte sinteticamente come segue:
1. L'unione sessuale dovrà essere considerata
come una « preghiera, o comunque solo ed esclusivamente come mezzo fluido e
tangibile volto al raggiungimento dell'obiettivo. In tal senso occorre
però che la domanda, il desiderio, l'oggetto della preghiera vengano formulati
e immaginati in modo estremamente preciso, ricordando sempre che nell'orgasmo
amoroso, la potenza creatrice di uno dei due trasporta anche la potenza
creatrice dell'altra.
2. Unirsi ad una donna spiritualmente superiore meglio
se conosciuta, meglio se con essa esista già un trasporto od un rapporto di
sottile complicità. In ogni caso, è necessario che la donna prescelta per
il rito abbia già conosciuto l'uomo e che disponga di una energia, di una
volontà, sia capace di affetto e di intense emozioni. Infatti è richiesta
l'estrema passione di entrambi affinché il rito sia efficace. E' anche
richiesto che il momento espulsivo (eiaculativo) dell'uomo coincida con quello
in cui la donna ha l'orgasmo, perché solo in tal modo la magia del rito si
realizza.
3. L'unione dell'uomo con la donna a finalità
magiche non deve avere un carattere carnale. La voluttà e il piacere non
debbono costituirne l'essenza. Di là dal piacere carnale, mirate ad una unione
profonda, se la vostra visualizzazione deve essere esaudita.
4. I corpi debbono essere puliti, l'igiene è un dovere
sacro oltre che un fatto di rispetto reciproco.
5. Mantenere segrete le intenzioni. Il silenzio
concentra le forze e le moltiplica. Così quando vi troverete nel periodo di
preparazione per le operazioni magiche frequentate poche persone e parlate il
meno possibile.
6. Formulare in precedenza il vostro desiderio e
non dimenticarlo in nessun punto dell'amplesso, durante il quale dovrete tacere.
7. Prima, durante e dopo l'atto d'amore abbiate
l'immagine netta di quel che volete realizzare.
8. L'uomo non deve mai toccare la donna se non è
eccitata. Non deve mai lasciarla prima che la vibrazione di entrambi sia
svanita. Questo è un punto assai importante.
9. Tutte le forze e i poteri procedono dall'aspetto femminile della divinità, dal quale deriva anche ogni impulso.
10. Non esiste necessariamente un operatore attivo, la tradizione che vuole per convenzione come operatore attivo l'uomo non implica che questo sia fondamentale per la buona riuscita del rito; in questo senso la scelta viene lasciata alla sensibilità della coppia o si formalizzerà un operatore durante il rapporto equilibrando naturalmente le energie di entrambi.
In conclusione possiamo riassumere cinque posizioni principali che potranno essere utili per l'apertura dell'aura e la liberazione delle energie creatrici, propiziando determinate correnti psichiche:
Posizione 1: La posizione comunemente chiamata del "missionario", la donna si rilassa distesa sotto l'uomo, fronte sulla fronte, i movimenti sono lenti ed i corpi si assecondano abbandonandosi gradualmente alle sensazioni ed ai ritmi dell'energia che piano inizia a salire. Questa posizione corregge i sensi e le facoltà degli operatori qualora essi stessi siano l'oggetto del rito.
Posizione 2: La donna curva di spalle, l'uomo in ginocchio dietro si muove con la schiena dritta e le mani sulle spalle della donna. Questa posizione favorisce la proiezione dell'influenza all'esterno, su una o più persone prescelte ovvero su un piano superiore. Inoltre essa è propizia per creare larve e per ogni operazione aggressiva diretta su una persona, la quale può esserne a conoscenza o meno.
Posizione 3: L'uomo e la donna l'uno di fronte
all'altro, la donna stringe le gambe sui fianchi dell'uomo, mani strette l'un
l'altro e schiene curve indietro, movimenti lenti e rotatori; questa posizione
ha gli stessi effetti della posizione 2, ma serve anche per accettare o
orientare la forza dell'ambiente esterno. Per realizzarla adeguatamente, occorre
una particolare armonizzazione dell'uomo e della donna.
Posizione 4: Come nella posizione
3 ma fronte contro fronte, occhi negli occhi; è efficace per accordare, come due
strumenti che debbono suonare la stessa musica, l'uomo e la donna che si
dedicano all'operazione magica sessuale. Essa armonizza le differenze che
caratterizzano le loro rispettive nature e condensa le emozioni. In questa
posizione l'uomo e la donna debbono operare di comune accordo.
Posizione 5: come nella
posizione 2 ma l'uomo si abbandona sulle spalle della donna; permette anche all'uomo di
influenzare la donna senza che essa se ne accorga. Inoltre, quando i due che
prendono tale posizione sono d'accordo, essa serve per proiettare una energica
influenza nell'ambiente esterno.
TRADIZIONE ORIENTALE
Introduzione al Tantra Yoga
La tradizione del Tantra Yoga, una delle prospettive Induiste
più classiche, è stata fondata, secondo la leggenda, da Sadashiva, nell'India
orientale, più di settemila anni fa. Sadashiva (o, più semplicemente, Shiva),
in questa accezione, è il mitico iniziatore, la figura primordiale del Padre,
un essere sospeso tra Terra e Cielo, Maestro in cui il Divino si incarna per
dare forma al Mondo, introducendovi il concetto di civiltà (oltre alla
tradizione tantrica, Sadashiva è considerato il fondatore dei costumi, della
musica e dell'arte in generale).
Il termine Tantra compendia le nozioni di Liberazione e di Espansione: si
tratta, in pratica di una scienza sacra che permette di accedere all'Assoluto (Brahma),
attraverso tecniche di espansione psichica e corporea che concernono anche, ma
non esclusivamente, l'eros individuale, di coppia o di gruppo. E' una metafisica
del sesso che permette, se seguita con l'ausilio dello studio dei testi
tradizionali e di un insegnamento qualificato, di uscire dalla sfera
individuale, dal mondo per come lo intendiamo normalmente, e di percorrere
itinerari che liberano dai condizionamenti e dalle limitatezze, dapprima la
psiche, poi la mente spirituale, infine l'intero cosmo, nel momento in cui si
riesce a realizzare l'identificazione tra se stessi e il cosmo.
La tradizione tantrica considera come agente, nel mondo ordinario, una forza che
è Potenza Assoluta, pura manifestazione dell'azione dell'Assoluto, e che va
sotto il nome di Shakti. Le tecniche di espansione sessuale, tesa alla
liberazione, non sono altro che accorgimenti per imparare a guidare Shakti in
noi, poi fuori di noi, uscendo dalla limitatezza dell'esperienza e in vista di
un'illuminazione finale. L'atto sessuale scatena una potenza che va ben al di là
del piacere, tuttavia amplificandolo. Le tecniche della tradizione Tantra sono
azioni e posture che, allargando la sfera del piacere erotico, sfruttano appieno
questa potenza dell'amore sessuale.
Si legge nel Guhyasamaja Tantra che "nessuno riesce a ottenere la
liberazione se si impegna in pratiche difficili e tormentose; la liberazione può
essere raggiunta soltanto attraverso l’appagamento consapevole di tutti i
desideri". Oltre a creare un ponte tra sessualità e spirito, il Tantra
congiunge due direzioni della ricerca spirituale che in altre scuole vengono
tenute distinte: Controllo ed Estasi. Nel Tantra l’oggetto della ricerca è
principalmente quella vibrazione della coscienza che fa incontrare questi poli
opposti dell’esperienza soggettiva, lungo due strade, quella attiva e quella
passiva, che vengono praticate entrambe dai tantristi.
Il Tantra ebbe il suo periodo di maggior fioritura tra il X e il XII secolo dopo
Cristo, nel Nord dell’India, e fu in seguito soppresso, con il prevalere della
religione islamica. Sopravvisse tuttavia in sétte e scuole segrete e migrò in
Cina. In Tibet, invece, al riparo dagli influssi di altri popoli, il Tantra si
confuse con il Buddhismo e il Bon, l’antica religione sciamanica. Col
passare dei secoli, anche in Tibet alcune scuole – come la Gelugpa –
iniziarono a prender le distanze dalle pratiche sessuali del Tantra rosso (o
Tantra della mano sinistra), facendo oggetto della ricerca l’unione tra il
maschile e il femminile sul piano energetico, senza badare più al contatto
fisico: questa versione più metafisica costituisce la versione tradizionale del
Tantra bianco (o Tantra della mano destra).
Soltanto il sette per cento dei testi tantrici, che prescrivono in genere Mantra
mandala e ritologie eterogenee, è dedicato alle tecniche erotiche. Il rituale
che coinvolge il sesso è detto pancha-makara (ovvero, rituale delle cinque M):
"Gli adepti del Tantra della mano sinistra (o Tantra rosso) bevono vino
(madya), mangiano carne (mamsa), pesce (matsya) e un cereale afrodisiaco (mudra)
e si uniscono sessualmente (maithuna)". Sono prescrizioni che, prese alla
lettera, ben poco significano all'uomo contemporaneo, ma che hanno una risonanza
profonda, che svela il fine del Tantra: il congiungimento dell’energia di Shakti con la consapevolezza di Shiva. Oggi, i rituali classici e riadattati
sono tecniche dell’unione del femminile con il maschile: situazioni
sessualmente intense, in cui l’energia del cuore raggiunge una profonda
commozione sia nell’uomo che nella donna. Ed è proprio questo che distingue
un rituale tantrico da una volgare orgia: l’atmosfera rispettosa, nata dalla
fusione di un’alta energia e della consapevolezza, nella radiazione
dell’amore.
Tantra
I Tre Corpi |
L'essere umano è provvisto di Tre Corpi, quello Materiale, quello Sottile e quello Causante; questi sono rappresentazioni di tre dimensioni diverse tra loro ma a loro volta espressione della stessa Unità.
A ciascuna di queste tre dimensioni, corrispondono altrettante sedi di coscienza, così come riportato nella seguente tabella:
Corpo Materiale | Stato di veglia; quello che definiamo normalmente vita, con tutto il suo vissuto. E' il Mondo Materiale percepito ogni giorno da ciascun individuo. |
Corpo Sottile | Stato di sonno, e di conseguenza il sogno, collegamento tra le dimensioni materiali e quelle sottili. |
Causante | Stato di sonno senza sogni, una sorte di morte apparente. |
Il Corpo Sottile ed il Causante, rimangono esclusi dalla coscienza dell'uomo comune, il quale molto spesso ignora questa dimensione spirituale; le tecniche dello Yoga Tantrico mirano appunto all'eliminazione di queste barriere, dando all'uomo la possibilità di penetrare la propria dimensione sottile. Seguendo i principi di analogia e di corrispondenza, tutte le forze ed i principi agenti nell'universo, sono a loro volta presenti nel corpo umano e risiedono in centri di forza nascosti ai nostri occhi; questi centri sono i Chakra (dal termine Sanscrito "ruota") e da essi si diramano correnti di energia e forze vitali invisibili ai nostri occhi, correnti a loro volta in relazione con le funzioni organiche psico-fisiche.
La Divinità, espressa nella sua forma fondamentale duale (Shiva e Sakti), è presente nell'uomo nella sua coscienza chiara; Sakti è rappresentata dal corpo inteso come vita ed in riferimento al Soffio Vitale (il Prana), questo pervade tutto l'organismo ed è in relazione con la funzione respiratoria. Agli iniziati l'energia del Prana è visibile sotto forma di correnti luminose colorate ed in continuo movimento, questi fasci di luce assumono il nome di Vayu e Nadi.
Elemento principale presente nell'organismo materiale (corporeo) e di conseguenza in quello astrale, è Kundalini (letteralmente l'Arrotolato); costituisce il potere, la forza primordiale e viene rappresentato come un serpente arrotolato e dormiente. Nel corpo fisico il Kundalini ha sede alla base della colonna vertebrale ed il suo sonno può essere destato grazie alle tecniche dello Yoga Tantrico e dell'Hata Yoga. Proprio l'Hata Yoga riveste di grande importanza le due correnti vitali sottili antagoniste ma in simbiosi tra loro, Prana e Apana, indispensabili per la realizzazione dell'ascesi.
Prana - Apana |
Il Prana si collega alle funzioni respiratorie, mentre la corrente Apana alle funzioni secretive e iettive (eiaculazione); a sua volta il Prana fluisce verso l'alto mentre la corrente Apana fluisce verso il basso mantenendo una continua tensione e creando così uno squilibrio che sarebbe alla base della instabilità esistenziale dell'uomo.
Esistono però altre due correnti che particolarmente interessano i discorsi fatti fino a questo punto, queste sono Ida e Pingala; la prima è una corrente lunare posta in corrispondenza al principio femminile e di valenza negativa, Pingala invece è una corrente solare, di valore positivo e connessa al principio maschile Shiva (Ida è connessa a Sakti). Entrambe le correnti partono dal Chakra posto nei pressi della zone sacrale intrecciandosi intorno alla colonna vertebrale, per poi risalire fino alla testa nei pressi della sede del Terzo Occhio (la zona posta al centro delle sopracciglia).
Tecnica Respiratoria |
La tecnica respiratoria che più si addice al controllo delle due correnti, è quella praticata a narici alternate, che tende ad arrestare ed a controllare le correnti creando un vortice fluidico capace di risvegliare Kundalini. La tecnica del blocco del respiro messa in atto durante una unione sessuale è simile ad un fiume in piena che travolge e porta con sé le varie correnti nei centri di forza, anch'essi a loro volte risvegliati. In questo caso travolgere deve essere inteso come la rimozione (in alcuni casi violenta e traumatica) di tutti gli ostacoli che inibiscono la trascendenza; in tal modo è facile ottenere una rottura dei livelli di coscienza, si oltrepassa il limite della coscienza "normale" entrando in uno stato che permette finalmente l'accesso a nuove dimensioni.
L'energia prodotta è paragonabile al Fuoco degli Alchimisti che distrugge quella parte che impedisce l'ascesa e trasforma il metallo vile in oro. Il flusso energetico sprigionato in questa situazione assume una tale portata da provocare profonde crisi sia a livello fisico che a livello astrale, per questo motivo è bene, una volta attivata questa forza, riuscire a controllarla ed a possederla, in modo da condurla sapientemente presso tutti gli altri Chakra; ciascun centro di forza contiene entrambe le polarità e per questo motivo, al fine di vivificarsi, debbono accedere alla consumazione delle loro nozze, all'unione. Nello Yoga Tantrico, il risveglio di Kundalini (l'attivazione delle due correnti Ida e Pingala), avviene attraverso l'unione sessuale, l'amplesso; al momento del coito sarà quindi necessario visualizzare il centro di forza che si intende vivificare, mentre il raggiungimento dell'orgasmo vero e proprio diventa un fattore alternativo. Alcune scuole restano dell'idea che sia bene mantenere un lungo stadio di eccitazione, cercando di allontanare anche per settimane il momento dell'orgasmo; le scuole occidentali moderne sono invece più propense ad usare l'orgasmo come un raggio proiettivo al fine di vivificare i centri di forza.
Introduzione alle Posizioni Tantriche |
L'iconografia Indo - Tibetana è solita raffigurare le Divinità in insolite posizioni ed alle prese con svariati amplessi, questo tipo di rappresentazioni sono in realtà riporti delle Asana, cioè di quelle posture magico - rituali che permettono di generare e di convogliare le energie durante l'amplesso verso particolari Centri di Forza. In questo senso le rappresentazioni iconografiche rappresentano tutte le fasi del rapporto d'amore, dai preliminari fino all'amplesso, sia esso il più semplice o complesso.
La Tradizione Tantrica pone la donna come centro metafisico del rapporto erotico ed è prevista una complessa seri di rituali affinché la donna riceva prima il suo piacere, in modo da predisporsi al meglio per il risveglio delle componenti maschili e femminili che si scontrano e si armonizzano durante un rapporto. In questo senso anche l'atto materiale della penetrazione del Lingam (organo maschile) nella Yoni (organo femminile), segue determinate e scrupolose cautele rituali, quasi a simboleggiare che il rapporto oltrepassa le normali sfere fisiche e di momentaneo piacere per slanciarsi verso orizzonti e mete di ben più alto livello. Ci troviamo a questo punto a dover affrontare la prima differenza tra l'impostazione occidentale e quella orientale: per il Tantrismo (a differenza di ciò che avviene in occidente), l'orgasmo non rappresenta lo scopo dell'atto sessuale, è più uno stato energetico dell'essere e come tale può essere sperimentato in via continuativa; al riguardo esistono innumerevoli tecniche che permettono quella conosciuta come "esperienza multipla dell'orgasmo", senza giungere all'eiaculazione.
Esaminiamo infine brevemente l'atto del "toccare"
inteso nella sua espressione energetica: toccare zone significative del corpo del
partner che abbiano una loro particolare carica energetica, aumenta il circolo shaktico che porta all'estasi la coppia. L'esperienza
del tocco (morbido, guidato dai segnali di piacere del partner), avvicina i corpi e le menti dei due amanti. Toccare,
per esempio, l'area corrispondente alla zona del cuore, giocandovi per un
periodo che varia da tre a dieci minuti, permette un ampliamento delle capacità
percettive e uno sprofondamento totalizzante nella corrente spirituale che unisce
i due soggetti.
Le Posizioni Tantriche
Posizione dello Sbadiglio: è uno dei Mudra che permettono più
agevolmente il controllo del respiro e, quindi, dell'orgasmo. La donna si mette
a schiena a terra, le gambe sulle spalle dell'uomo. E' soprattutto il ritmo
della penetrazione e del respiro a essere al centro di questa tecnica: dapprima
con nove penetrazioni profonde e una più superficiale e lenta, poi passando a
otto del primo tipo e due del secondo, quindi a sette e tre, e così via.
L'intera fisiologia del rapporto erotico condotto in questa maniera verrà
esaltata, sotto ogni aspetto.
Posizione della Farfalla: l'uomo si mette disteso con la schiena a terra, le
gambe non piegate né flesse; la donna si mette sopra l'uomo, circondando, con
le sue gambe, le gambe del partner; è lei che si muove e controlla il ritmo
della penetrazione, aiutandosi con le mani e piegandosi, con il suo volto, verso
il volto dell'uomo.
Posizione Yab Yum: uno dei Mudra tantrici fondamentali, (il nome tibetano Yab-Yum, significa "madre-padre"), consistente in una sorta
di posizione Fiore di Loto incrociata: l'uomo incrocia le sue gambe sostenendo
la donna, che a sua volta incrocia le gambe intorno all'uomo; i due amanti sono
faccia a faccia, mani nelle mani, e il circolo della potenza shaktica è al suo
massimo. Questa posizione è la più praticata, prevede in sintesi
i due partner seduti uno di fronte all’altro; l’uomo nella posizione del
loto (Padmasana), la donna seduta sul suo grembo con le gambe che circondano il
bacino dell’amato e le braccia intorno al collo in uno stato di abbandono
estatico. La coppia deve rimanere immobile e prolungare l’abbraccio così
che lo scambio d’energia sia passivo e ricettivo piuttosto che attivo e
d’attesa. Nulla viene fatto per far sorgere l’energia sessuale: si deve
seguire solo il suo flusso naturale, senza forzature. La sensazione che si ha di
solito è quella di una completa fusione di corpi, come se i due partner
trascendessero le loro limitazioni fisiche e psichiche per raggiungere una
felicità senza confini.
La Respirazione: Grande rilievo nel Tantra viene dato al controllo della respirazione: questa viene rallentata fino a un livello tale che i movimenti respiratori sono quasi impercettibili, "immobili". L’immobilità della inspirazione e della espirazione aiuta a liberarsi da tutte le inibizioni e le tensioni, presenti nei modelli mentali umani, e conduce all’arresto dell’orgasmo. Così mentre la respirazione raggiunge la quasi fissità, l’atto d’amore viene sospeso in un orgasmo senza fine. Nella preparazione all’estasi tantrica ha un ruolo predominante il massaggio che deve scorrere dalla parte interna del corpo (l’interno delle gambe, delle braccia, il busto, il viso), salire e poi ridiscendere sulle parti esterne (la nuca, il dorso, i glutei, l’esterno delle gambe e delle braccia). Un massaggio che segue questo percorso, partendo dai piedi per risalire lungo le gambe e il busto, girare dietro la nuca e ridiscendere, serve a eliminare le tensioni. Nel senso inverso, partendo dalla nuca, scendendo fino ai piedi per raggiungere la parte anteriore del corpo, aiuta a raccogliere e a concentrare l’energia. Il massaggio può essere costituito anche da carezze e sfioramenti eseguiti dal partner lungo tutto il corpo con tocco leggero, ricorrendo magari anche a un olio, meglio se d’oliva. Alla manipolazione muscolare non deve per forza seguire l’atto sessuale: è semplicemente un momento in cui ci si dona piacere, in cui chi fa il massaggio muove le mani in senso orario e "lavora" come se volesse allentare i muscoli del partner allargandoli, così come si allenta l’intreccio di una corda. Chi lo riceve invece dovrebbe sentire i propri muscoli che si espandono, come se aumentasse lo spazio occupato. Anche in questo esercizio comunque non c’è nessun risultato da ottenere, ma solo espansione della percezione, rilassamento, equilibrio.
Analisi del Tantra
Tantra etimologicamente significa trasmissione, un qualcosa che riequilibra le energie individuali mettendole in connessione con le forze universali; da questo punto di vista il piacere, sia fisico che psichico dell’individuo, si trasforma in un processo di autoconoscenza, fino a raggiungere l’unione con le forze primarie del cosmo. Nel Tantra, il corpo diventa un tempio, un veicolo per raggiungere la spiritualità, trasformandosi in un’emanazione divina che conduce alla comunione con l’universo; seguendo inoltre tutti i suoi processi fisici e biologici, esso è anche uno strumento attraverso il quale operano le forze cosmiche; la relazione è abbastanza evidente se pensiamo per un attimo che la struttura umana e le manifestazioni del macrocosmo esterno sono simili e tutto quello che è nell’Universo deve esistere in una certa forma e in una certa proporzione anche nel microcosmo, cioè nel corpo umano.
In questa disciplina filosofica il rapporto sessuale è fondamentale, in quanto inteso come "nutrimento" per il corpo, la sessualità energia spirituale, stimolo vitale, una forma di meditazione che conduce l’uomo e la donna verso la conoscenza e la consapevolezza dando loro inoltre la sensazione di essere in comunione con Dio. Il piacere viene raggiunto risvegliando le energie vitali dell'individuo e non esiste uno scopo finale ben preciso ma la pura liberazione dello spirito, il potenziamento delle capacità sensoriali. Per questi scopi la sessualità è l'unico mezzo per catturare, magnificare ed interagire con i processi del Cosmo, in questa espansione della coscienza le donne, viste come esseri magnetici, lunari, polarità negativa (l’uomo è la positiva), hanno un ruolo essenziale. L’essere femminile viene trasfigurato in un simbolo vivente e in una manifestazione terrena della Madre Divina dell’Universo (Para Shakti), mentre l’uomo incarna il Principio Maschile (Shiva). La donna, che è in grado di dare la vita attraverso l’atto sacro della nascita, è Brahma, una delle tre divinità della Santa Trinità induista (le altre sono Visnu, colui che preserva, e Siva, colui che distrugge), che per questo deve essere onorata e rispettata. Ella attrae, assorbe e contiene le energie latenti del Cosmo; quando si unisce alla elettricità maschile, l’energia femminile diventa dinamica e positiva (Yang) conducendo a una reazione alchemica durante la quale i due partner si armonizzano su livelli multipli sviluppando capacità extra-sensoriali.
La coppia che pratica l’unione sessuale tantrica, come se fosse un vero rito sacrificale, utilizza le energie fisiche dell’uomo unendole a quelle della donna per raggiungere uno stato di completa armonia con l’Assoluto. Nel Tantra il godimento fisico non deve essere breve e forzato, ma continuo, spontaneo e raggiunto senza pressioni. La sessualità, e quindi il corpo, è un elemento fondamentale attraverso cui si impara ad amare se stessi, a risvegliare le proprie energie vitali per riversarle poi nell’unione con l’altro. Per questo il Tantra utilizza un complesso e al tempo stesso affascinante simbolismo per rappresentare l’anatomia umana. Ad esempio la colonna vertebrale è vista come l’albero della vita con le radici nel mondo sotterraneo e i rami tesi verso il Paradiso. Alla base dell’albero vertebrale si trova il Serpente del Potere, immagine simbolica del potere divino che si manifesta nella natura. La sessualità tantrica consiste nel risveglio del serpente e nella sua ascesa controllata dalle radici dell’albero ai rami. Questo processo porta a un’illuminazione spirituale e alla liberazione finale da tutto ciò che è materiale. Quando il serpente si trova alla base dell’albero "vertebrale" si manifesta come energia sessuale; quando comincia a salire viene denominato "Kundalini"; quando raggiunge la cima dell’albero diventa Spirito. Durante l’atto quindi il serpente non fa altro che svegliarsi e dirigersi verso la contemplazione del divino, incarnato nella donna e nell’uomo.
Un altro esempio di simbolismo tantrico è riscontrabile nella rappresentazione delle lettere dell’alfabeto sanscrito come parti del corpo umano, a dimostrazione del fatto che queste sono manifestazioni di differenti aspetti dell’Energia Essenziale. La sessualità nel Tantra è rivelazione, congiungimento con il Cosmo, possibilità per l’uomo e la donna di arrivare alla completa conoscenza di sé vivendo appassionatamente l’attimo e controllando l’intensità delle emozioni. Il Tantra è contemplazione, scoperta del piacere e della sincerità dei contatti più semplici. E' importante guardare il proprio partner, toccarlo, ascoltare la sua voce. È necessario raccogliersi in se stessi prima di incontrarlo. Si può meditare, danzare, o fare una doccia; l’importante è farlo con consapevolezza, approfittare di questo momento per ritrovarsi nella propria pienezza. Il Tantra suggerisce all’inizio di ogni incontro amoroso, un saluto rituale che serve a ricordare a se stessi che si vuole entrare in contatto con l’essenza dell’altro. La prima fase del saluto andrebbe fatta a occhi chiusi, raccogliendosi profondamente in sé. Dopo un primo momento di meditazione si aprono gli occhi per riconoscere l’essenza dell’altro e ci si inchina fino a far entrare in contatto le fronti, il terzo occhio. Tenendo gli occhi aperti e guardando il partner, ci si sente fondere con lui; staccandosi poi lentamente, sempre occhi negli occhi, si avverte il momento in cui si rientra in se stessi.
Nella sessualità tantrica è molto importante il controllo e la successiva eliminazione dell’eiaculazione durante il rapporto. Secondo i testi tradizionali tantrici infatti lo sperma contiene la coscienza mentre l’ovulo femminile l’energia creativa primordiale. Il Tantra cerca quindi di non perdere l’enorme energia sessuale contenuta nello sperma, ma al contrario di unirla alle emanazioni orgasmiche femminili in modo tale da sublimare e trascendere la realtà verso la spiritualità. La Scienza degli antichi Siddhas, insegna che il potere riproduttivo sessuale (la Forza della Vita) si può trasmutare in forme superiori di energia chiamate Ojas e Tejas, usate dalla mente. Se il cervello necessita di ossigeno e di proteine per funzionare adeguatamente, la mente necessita di grandi quantità di Ojas e Tejas. La trasformazione dell’energia in Ojas e Tejas non avviene solo negli uomini, ma anche nelle donne che praticano il Tantra, nelle quali si assiste a una modificazione dell’ovulazione e del ciclo mestruale. Quest’ultimo risulta scarso o addirittura scompare e l’ovulazione rallenta fino a fermarsi. Quando però si desidera concepire un bambino, le energie si accumulano nell’area pelvica, l’ovulazione torna normale e il ciclo mestruale riappare.
In questo senso, l’orgasmo maschile è considerato come una perdita di flussi vitali e di potenza. Sicuramente l’eiaculazione è un momento rigenerativo e rilassante, ma non è, come molte coppie credono, il punto massimo del piacere, quanto piuttosto un’esperienza egoistica che per di più causa una diminuzione d’energia; come afferma la dottrina Yoga "la perdita dello sperma è perdita di energia, mentre esporsi a stimolazioni sessuali accresce il potere". Il Tantra rivela quindi l’unità intrinseca tra il fisico e lo spirituale, conducendo a una felicità vista come totale abbandono, grazia divina, contemplazione e non come un’abilità da perfezionare continuamente praticando certe tecniche, come considerano purtroppo la maggioranza di coloro che hanno già cominciato a "esercitarsi" in questa dottrina orientale.
Shakti, Desideri e Chakra
Il modo per identificare al meglio il Tantra è quello di pensare che esso è l'adorazione della Shakti, un principio femminile di energia ed al contempo, potere e creatività. Shakti rappresenta la Madre Universale ed è inseparabile dallo Shaktiman (il principio maschile del Padre Universale), identificato nella Tradizione tantrica come Shiva; l'intero universo è prodotto da questa coppia di opposti, Shaktiman (il principio statico) e Shakti (il principio dinamico), quest'ultima non ha un principio e non ha una fine, si muove senza sosta seguendo un ciclo regolare ed alternando stasi e movimento. Quando Shakti entra nella sua fase dinamica si trasforma (Vikriti) ed è distorta, si riorganizza invece quando riposa ed in questo modo si realizza un continuo processo di creazione, mantenimento e distruzione, riorganizzazione e ricreazione.
La forza che sta alla base di questa eterna rappresentazione, che a sua volta crea l'illusione del mondo fenomenico, è il potere de Desiderio (Ichchashakti) ed il Tantra studia appunto il principio del Desiderio, riconoscendo in esso la spinta primaria che pervade e motiva l'intero universo. I desideri sono in diretta relazione con sei centri psichici meglio noti come Chakra, quando l'energia scorre naturalmente tra i diversi Chakra ne energizza i desideri latenti; la maggior parte dei desideri ruota intorno al corpo fisico ed alla sua soddisfazione, essi non appartengono alla coscienza individuale ma possono essere classificati in accordo ad ognuno de sei Chakra, che a loro volta sono il campo di azione dei cinque Elementi, Akasha (Etere o Spazio), Aria, Fuoco, Acqua e Terra, e della loro Matrice, l'elemento sottile definito Maht. Per trascendere i desideri è necessario che si risvegli l'energia che riposa alla base della spina dorsale (Kundalini); il Tantra offre la possibilità di riprogrammare il tronco encefalico con metodi pratici, così come il complesso-R e la corteccia celebrale. L'adorazione Tantrica inizia sempre con una purificazione (pulizia fisica e spirituale, seguita dal Pranayama (esercizi di respirazione); quest'ultimo produce effetti sul tronco encefalico che controlla le funzioni respiratorie, in seguito ci si esercita ne pensiero astratto (la contemplazione), nella visualizzazione, nel Japa Mantra.
I centri psichici sono collegati con il tronco encefalico attraverso quattordici canali sottili (Nadi), tra questi sono dieci quelli ad avere una importanza dominante; le dieci Nadi sono a loro volta suddivise in tre tipi di correnti (Solare, Lunare e Fuoco); le Nadi solari si trovano a destra della colonna vertebrale, quelle lunari a sinistra ed il fuoco ne canale centrale, all'interno della colonna stessa. Oltre a questi canali esistono tre correnti che scorrono attraverso tre Nadi principali: Pingala, Ida e Sushumna; quest'ultima si estende dalla base della colonna vertebrale alla corteccia celebrale. La scienza dei Chakra è una prerogativa unica del Tantra, ed usa il piano fisico per raggiungere obiettivi spirituali; tutto ciò che esiste è prodotto dalla Parashakti (energia cosciente), il desiderio energizza la coscienza e la separa in due principi, uno statico ed uno dinamico, questa è la prima coppia di opposti, mirabilmente raffigurata dalla simbologia Yin e Yang cinese, il principio della creazione.
Oltre al lavoro sui Chakra (meglio noto come Kundalini Yoga o Laya Yoga), un'altro importante contributo del Tantra è la scienza degli Yantra e dei Mantra. Mantra Yoga e Yantra Yoga portano l'individuo ad accordarsi con e stesse forze che hanno creato la natura, a creare una coscienza vigile; le pratiche previste per raggiungere lo stato di consapevolezza sono sei: Sama (Quiete mentale e governo delle Passioni), Samadhana Dama (Autocontrollo e governo dei cinque organi dei sensi: vedi Tabelle Utili), Uparati (Blocco delle facoltà attive e percettive), Titiksa (Perseveranza, pazienza), Shamadana (La costante concentrazione della mente), Shraddha (Vera fede, convinzione, devozione).
A queste sei pratiche vanno aggiunte sei qualità che regolano il controllo della natura animale e fanno di uno studente uno Yogi. Le sei pratiche di Sama e Dama combinano l'attività del cervello superiore e di quello inferiore nei tre stati di coscienza (veglia, sonno e sonno profondo); il risultato finale sarà il quarto stato di coscienza espansa, noto come Turiya.
Tabelle Utili
GLI ELEMENTI:
Elemento | Attributo | Natura | Desiderio | Attività | Forma | Colore | Gusto |
Akasha | Ego | Vuoto | Solitudine | Pensieri, idee | Punti sparsi a cerchio | Violetto | Amaro |
Aria | Sesso | Impaziente | Attività, movimento | Ogni lavoro o attività | Ovale | Verde fumoso | Astringente |
Fuoco | Collera | "Testa calda" | Compimento | Travaglio | Triangolo | Rosso | Piccante, Amaro |
Acqua | Attaccamento | Fresco | Incontro | Pace | Mezzaluna | Bianco | Salato |
Terra | Avidità | Stabile | Sopravvivenza | Raccogliere, Conservare | Quadrato | Giallo | Dolce |
CHAKRA/ELEMENTI/DESIDERI:
Chakra | Elemento | Desiderio |
MULADHARA: Plesso Pelvico, Perineo | Terra | Sicurezza, benessere fisico, rifugio |
SVADHISITHANA: Plesso Ipogastrico, Genitali | Acqua | Famiglia, impulsi sessuali, fantasie |
MANIPURA: Plesso Solare, Ombelico | Fuoco | Longevità, fama, potere, autorità |
ANAHATA: Plesso Cardiaco, Cuore | Aria | Condivisione, amore, devozione, compassione |
VISHUDDHA: Plesso Carotideo, Gola | Akasha | Conoscenza |
AJNA: Plesso Pineale, "Terzo Occhio" | Mahat | Realizzazione del sé, illuminazione |
LE TRE SCUOLE DI TANTRA:
SAMAYA MAT | KAUL MAT DESTRO | KAUL MAT SINISTRO | MISHRA MAT |
L'Antico Sentiero, SRI VIDYA. Si trova in Vasishtha Samhita, Sanak Samhita, Sanandan Samhita, Sanak Kuman Samhita, Shukra Samhita | Dakshinachar. Tantra della Mano Destra. 64 Tantra di Shakti. Mahamaya Tantra. | Vamachor. Tantra della Mano Sinistra. Panch Makar Sadhana. Panch è cinque. Makar è "M", la prima lettera di "Madya (liquore), Mans (carne), Matsya (pesce), Mudra (denaro) e Mailkun (comunione sessuale) | Il Sentiero Misto. Combinazione di Samaya, Mat e Kaul Mat. |
ORGANI DEI SENSI / ORGANI D'AZIONE / ORGANI INTERNI:
SENSI | AZIONE | INTERNI |
Orecchi (Udito) | Bocca (Parlare) | Ahamkara (Falso ego) |
Pelle (Tatto) | Mani (Afferrare) | Chitta (Memoria) |
Occhi (Vista) | Piedi (Locomozione) | Buddhi (Conoscenza) |
Lingua (Gusto) | Ano (Evacuazione) | Mana (Comprensione) |
Naso (olfatto) | Genitali (Riproduzione) |
Chakra
I chakra sono uno dei
fondamenti delle tecniche tantriche, elementi di una fisiologia sottile e
invisibile, ma esistente ed efficace, sui quali lo yoga tantrico lavora per
espandere la percezione del piacere e permettere all'individualità di
espandersi fino al punto di uscire da se stessa. L'anatomia chakra è una mappatura fisiologica dell'antica tradizione medica induista,
l'Ayurveda, la cui purificazione e il cui corretto funzionamento costituiscono
uno dei passi iniziali nel cammino verso la Liberazione.
I chakra sono punti energetici dislocati lungo la colonna vertebrale, in numero
di sette. Convogliano energie, dispensandole e attraendole, e sono configurati
come doppi imbuti che ruotano su di sé, convergendo in un unico punto interno,
che è l'autentico cuore del chakra. Sono, insomma, doppie ruote di energia
vibratoria e spirituale, che si allargano verso l'esterno. Dalla loro eventuale
chiusura, derivano blocchi e traumi di ordine spirituale e psicologico, o fisico
addirittura: l'intervento del medico di tradizione ayurvedica è spesso mirato
alla riapertura e al movimento armonico di questi centri energetici. Vediamoli
in dettaglio:
Primo chakra: è posto in
corrispondenza del perineo. Da lì si apre verso il basso, verso la terra alla
quale è strettamente correlato. La sua energia è l’energia vitale che nutre
tutti gli altri chakra, ed è perciò detto "fonte". Il suo tema
principale è la connessione e la separazione. Per varie ragioni di ordine
culturale e storico, è raro trovare una persona con un 1° chakra aperto e
armonico. E' molto usato nel Tantra, poiché offre una fonte inesauribile di
energia, utile nelle pratiche meditative più avanzate.
Secondo chakra: si trova 5 centimetri al di sopra dell’osso pubico. Non va confuso con il chakra detto "hara" (posizionato 5 cm sotto l’ombelico), predisposto ad altra funzione. Il secondo chakra è la sede dei sentimenti. Vi sono immagazzinate tutte le esperienze del passato che riguardano l’intimità ed il rapporto. Per questo motivo, quando si opera su tale chakra, emergono episodi dell’infanzia, ed emozioni a essa connesse. La pigrizia, il frequente senso di stanchezza, o la voglia di far niente risalgono generalmente a esperienze del genere.
Terzo chakra: è situato all’altezza del diaframma, alla base dello sterno. È correlato al plesso solare, così detto per via della sua energia radiante che assomiglia a un sole. Nella tradizione sufi viene considerato il secondo cuore. La tendenza a creare le proprie relazioni a partire da questo centro energetico è molto diffusa, soprattutto nell’ambito lavorativo. Quando il terzo chakra diventa predominante, si tende a sentirsi subito in competizione e a paragonarsi con gli altri. E' anche la sede dell'immagine di noi stessi.
Quarto chakra: è situato sul petto, in corrispondenza della parte alta dello sterno ed è la sede dell’energia del cuore e dell’accettazione di ciò che noi siamo in ogni momento. Senza la sua energia non è possibile comprendere realmente nessuno degli altri chakra. Questa accettazione di noi stessi rende possibile un’evoluzione verso una maggior chiarezza e purezza, il che in una parabola di Buddha, è raffigurato nell’immagine del loto, che sorge dal fango. Esso è simile a una porta che si apre, sia verso i primi 3 chakra emozionali-fisici, sia verso i chakra spirituali. Senza la sua energia non è possibile fare alcun progresso né dal punto di vista sessuale né da quello spirituale.
Quinto chakra: è situato all’altezza del piccolo incavo alla base del collo, là dove terminano le clavicole. Quando è armonioso, le parole sono sempre connesse con le esperienze, con il corpo e con il profondo di noi stessi. Quando è poco sviluppato, ci si sente insicuri e si è timidi, si ha paura del giudizio altrui.
Sesto chakra: è connesso con la percezione extrasensoriale. È situato sulla fronte, nel punto in cui le sopracciglia sono più vicine a congiungersi; per tale ragione, viene anche definito "terzo occhio". Se il sesto chakra è armonioso, si percepiscono connessioni che vanno ben oltre il proprio mondo personale, e che si presentano come un’ampia rete, vista nel suo insieme, come dall’alto, riuscendo a collegare facilmente fatti e persone, e a percepire e comprendere cause ed effetti in un senso più ampio di quello in cui gli altri li intendono solitamente.
Settimo chakra: è posto alla sommità della nuca, e chi lo ha aperto sprigiona un’attrazione quasi magica. Al semplice avvicinarsi a uomini che hanno il settimo chakra radiosamente aperto, si prova per loro una sorta di incondizionato amore. Quando questo chakra è chiuso, d'altro canto, si è imprigionati nell’io e si avverte continuamente un senso di separazione da se stessi, senza esserne ben consci. Quando, improvvisamente, esso si apre, diventa la porta per giungere oltre il sé, e per connetterti con il tutto. Qualsiasi evoluzione spirituale va di pari passo con l’evoluzione sessuale: più si apre il settimo chakra e più si apre il primo, e viceversa. La sua apertura è il fine del Tantra, la porta che si spalanca per fare passare Kundhalini, l'immagine della consapevolezza che si è il tutto, che noi stessi e l'Assoluto siamo un'unica cosa.
Profumi, Colori, Bevande inebrianti
Profumi |
La potenza dei profumi è indubbiamente legata al mistero dei sensi, alla capacità di evocazione ed eccitazione, ai ricordi che suscita; gli antichi attribuivano notevoli poteri ai profumi in genere ed agli incensi in particolare e la loro preparazione e custodia veniva considerata sacra. Nelle pratiche magiche l'uso di profumi sotto forma di essenze o fumigazioni è di notevole importanza, e ciascun aroma derivante da piante e resine ha una sua corrispondenza sia zodiacale che planetaria; queste corrispondenze, per analogia, interessano anche parti del nostro corpo e centri energetici ben definiti, i quali determinano particolari vibrazioni favorendo il risveglio ed il potenziamento.
Nella pratica Tantrica Sessuale, l'uso dei profumi è di notevole importanza; è buona norma per prepararsi all'amplesso, quella di massaggiarsi a vicenda con creme profumate e con movimenti circolari sul plesso solare, sulle palme delle mani, lungo la colonna vertebrale con movimenti che vanno dall'alto verso il basso, arrivando in prossimità del coccige e risalendo verso l'alto. La tecnica prevede che i due pollici accompagnino delicatamente l'andamento della colonna vertebrale andando in parallelo; si risale tutta la colonna fino alla base del collo dalla quale poi si discende delicatamente verso il basso, ripetendo poi il movimento precedente. Il fatto di massaggiarsi a vicenda aumenta l'eccitazione, ma soprattutto permette ad entrambi di prendere possesso l'uno del corpo dell'altro, di percepirne le vibrazioni dell'eccitazione ed ogni inespressa emozione. Diamo per finire una semplice ricetta per la preparazione di un olio profumato generico che favorirà l'eccitazione, gli estratti potranno essere facilmente reperiti in erboristeria e verranno allungati nelle proporzioni descritte in alcool puro:
Un quarto di alcool puro (quello usato per i liquori) - 10 gocce di essenza di muschio - 5 gocce di essenza di rosa - 3 gocce di essenza di vaniglia - 4 gocce di essenza di verbena.
Colori |
Sarebbe preferibile, per quanto riguarda l'illuminazione della camera che ospiterà l'amplesso, prestare una particolare attenzione ai colori. Il colore è una proprietà della luce composta sia da frequenze che da lunghezze, per meglio capirci diciamo ad esempio che il colore rosso possiede una lunghezza d'onda più corta ed una vibrazione più lenta, mentre il viola ha una lunghezza d'onda più corta ma una vibrazione più rapida; tutto ciò è fondamentale in quanto i colori a seconda della loro lunghezza d'onda e della loro vibrazione possono assumere valenze positive o negative, risultando più o meno idonei alle operazioni magiche. In base a quanto esposto, il colore rosso risulta quello più consigliato per una stanza che dovrà ospitare una operazione di Magia Sessuale, colore associato al primo Chakra che influenza positivamente la sessualità, la volontà e la forza vitale. E' ovvio che non potendo tutti disporre di una stanza con questa particolarità, anche un gioco di luci relativo a questo colore andrà benissimo; è consigliabile anche l'uso di un buon incenso bianco naturale.
Le bevande inebrianti |
I Tantristi usano spesso bevande eccitanti al fine di aiutare il rilassamento e di entrare in un particolare stato di euforia; questa usanza è soprattutto retaggio del Tantra della Mano Sinistra, e proprio da questa disciplina traiamo le tecniche e le notizie riguardanti le bevande inebrianti, riportandole a scopo divulgativo. L'uso delle bevande come stimolanti dell'eccitamento o, comunque, di stati particolari di coscienza, era già conosciuto nel mondo antico, tra tutte ricordiamo il Soma, una bevanda inebriante ricavata dall'asclepia acida, detta anche bevanda dell'immortalità, cioè "Amrta", termine affine al greco Ambrosia. Nel Tantrismo, il vino ( ci riferiamo a quello indiano, che non viene prodotto con l'uva) viene chiamato "Acqua di Sapienza" (Jnanamrta), oppure "Acqua Causale" (Karanavari); il rituale che riguardo questo tipo di bevande è fondamentale per il risveglio di Kundalini, tale rituale prende il nome di Pancatattva che significa I Cinque Elementi.
I Cinque Elementi sono nell'ordine: la Donna (Maithuna) - l'Etere, il Vino oppure in alternativa un'altra bevanda inebriante (Madya) - l'Aria (Mamsa) - il Fuoco (Matsya) - l'Acqua (Mudra). Per il fatto che la lettera M appare in tutti gli Elementi, questo rituale prende anche il nome delle Cinque M (Pancamakara).